Ganvier in 10 domande. Intervista a Aldo Lo Curto, medico volontario itinerante.

1) Cosa vuol dire partire da Milano e raggiungere Ganvier? Ganvié o Ganvier? Qual è la grafia locale per designare la città?

Significa passare da un mondo tecnologico a un mondo  dove contano di più i rapporti umani e il contatto con la natura. La città si chiama Ganvier, qualcuno la chiama Ganvié, il suono è lo stesso, dato che non hanno lingua scritta.

2) Ganvier la ” Venezia africana”. Che cosa accomuna Ganvié a Venezia?

500 anni fa arrivarono i portoghesi e fecero schiavi milioni di africani di questa regione. Ma un popolo indigeno, i TOFFIN, si rifugiò in una laguna dove c’erano sabbie mobili e si salvò dalla schiavitù… così come gli abitanti di Aquileia quando si rifugiarono nella laguna per sfuggire ai barbari…

3) Quali sono le malattie più diffuse in luogo e come si svolge l’azione preventiva?

Malaria, polmoniti, meningiti, ascessi, infezioni intestinali, etc. La prevenzione è tramite distribuzione nei villaggi del mio libro a fumetti che spiega le malattie più frequenti in Africa.

4) Una città di 30.000 abitanti. Quali sono le difficoltà quotidiane a cui deve far fronte la popolazione locale?

Alimentazione, a base di pesca ma spesso insufficiente; cicloni, tifoni che scoperchiano le case, tsunami che invadono e distruggono le capanne; mancanza di fognature… quindi malattie infettive come tifo e colera.

Ganvier, Aldo Lo Curto in azione, bloggiornalismo (13)5) Andare ad abitare a Ganvier. Esiste un mercato immobiliare per l’acquisto di una palafitta? Quanto ci costerebbe comprarne una? La
popolazione locale ci accetterebbe come nuovi abitanti di Ganvier?

Una palafitta costerebbe circa 1500 euro, ma gli abitanti non vorrebbero un bianco, perchè ricordano quello che abbiamo fatto loro in passato. Anche fare foto è difficile, non permettono e insultano chi le fa senza chiedere permesso. Io le posso fare perchè sono spesso gli stessi malati che me lo chiedono.

6) E’ corretto parlare degli abitanti del luogo, degli indigeni, come di una tribù? Come si identificano gli abitanti di Ganvier dal punto di vista
sociale?

Il termine tribù è “volgare”, è più corretto parlare di etnia o di comunità  (se piccola), o di popolazione; loro sono i TOFFINOU, parlano il TOFFIN e si considerano un popolo diverso dagli altri, che si chiamano Yoruba, Fon e Ewe. Per cui nello spazio di 50 km. si parlano 4 lingue diverse.

7) Come si confrontano gli abitanti di Ganvier con lo straniero? Sono popolazioni curiose, aperte e ospitali?

I beninesi in generale sono ospitali, ma il popolo Toffin della laguna non ama gli stranieri a meno che non diano prova di essere veramente persone amiche che vengono per aiutare la popolazione: il bianco viene designato col soprannome di YOVO.

8) Gli abitanti di Ganvier sono autosufficienti dal punto di vista dei beni di consumo?

Assolutamente no. Devono procurarsi riso, manioca, frutta e legumi comprandoli sulla terraferma e rivendendoli nel mercato galleggiante al centro della città; non c’è nemmeno un medico solo alcuni infermieri e delle ostetriche. Il parto avviene su un tavolo e se è di notte, a lume di candela…

Ganvier, Ciao bloggiornalismo(21)9) Il turismo è una risorsa importante per l’economia locale?

Il turismo è una risorsa solo per le agenzie di viaggio della capitale. I turisti arrivano, stanno solo qualche ora, fanno il giro dei canali e al massimo bevono qualche bevanda igienicamente sicura, come una birra o una CocaCola, e poi ripartono perchè temono di contagiarsi, trattandosi di una fogna a cielo aperto…

10)  Le scuole dei villaggi e le attività di bambini e ragazzi. Quali sono gli orari di frequenza e le attività che gli studenti svolgono? Quali altre attività svolgono bambini e ragazzi all’interno della comunità locale?

Andare a scuola qui è un lusso, solo un bambino su dieci va a scuola, e di questi molti si ritirano perchè si ammalano o perchè non riescono più a pagare la tassa di iscrizione; a volte c’è solo un libro su cui studiare, una sola penna e matita… La maggior parte dei bambini dai 6 anni in su lavora vendendo acqua a domicilio o alimenti; aiutando i grandi come le bambine che aiutano le parrucchiere, i bambini che aiutano i sarti o i falegnami o i papà che vanno a pesca.

Alcune attività di Aldo lo Curto

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *