Ecco l’INTERVISTA per intero di bloggiornalismo.scuoleasso al portale African Voices
1- Seguiamo in televisione i fatti che hanno coinvolto negli ultimi giorni il nord Africa. Sappiamo che in Africa si stanno combattendo molte guerre da più parti. Ci piacerebbe capire la situazione attraverso persone che vivono queste ore drammatiche.
Risposta-1: Io non vivo in un paese in guerra, il Malawi è l’unico paese dell’Africa che non ha mai avuto una guerra per cui non so come rispondere, ma posso aggiungere per esperienza che non ci sono tanti paesi in guerra in Africa, diciamo che in molti ci sono rivolte e sommosse, ma spesso troppo ampliate dai giornali per far notizia. Ora però a parte le guerre, in Africa ci sono molte lotte per migliorare la propria vita, la “primavera araba”, ma non solo araba. In Italia e in Europa in generale non se ne parla perchè gli interessi non ci sono, ma queste rivolte giovanili sono in atto anche in Burkina Faso e in Guinea Bissau e spesso, proprio perchè non sono sotto i riflettori dei media, sono proteste che vengono soppresse nel sangue dei protestanti. Un altra battaglia di questo tipo si sta sviluppando in Marocco, ma l’Europa sta cercando in tutti i modi di minimizzare gli eventi o di nascondere. Oltre a tutto questo mettiamoci la situazione drammatica dei diritti umani calpestati in RD Congo, in Zimbabwe, in Costa d’Avorio dove ormai è guerra civile addirittura nella capitale cosa mai accaduta nemmeno durante la decennale guerra conclusa solo nel 2008. I popoli come affrontano queste rivolte e guerre? Il popolo sempre con la speranza di una forma dfi libertà e democrazia che spesso si antepongono a governi che non hanno nessuna obiettiva volontà di affrontare (vedi Libia) e i motivi sono molteplici e diversi da Paese a Paese. Il discorso è lungo da affrontare e per scritto verrebbe un libro.
2- L’Africa ha un’agricoltura povera, conosciamo il commercio equo-solidale e sappiamo che il sottosuolo è ricco di molti prodotti naturali che sono venduti dai capi degli stati africani alle multinazionali mentre la popolazione rimane in situazione di difficoltà di sussistenza. Perché gli abitanti non si ribellano a questa situazione?
Risposta-2: la domanda risponde a se stessa. Il popolo si ribella eccome, ma la repressione economica e fisica sono sempre molto persuasive. Chi si arrichisce sono sempre i soliti che giocano al potere dello Stato. Anzi, chi si arrichisce molto sono i governi stranieri che sfruttano agricoltura e giacimenti mentre ai governi rimane poco, ma quel poco arrichisce molto. Da sempre USA e Europa hanno sfruttato queste situazioni e negli ultimi anni sono arrivati Cina, Russia, India e Arabia, ma anche Australia e la stessa Sud Africa. Si pensi che molti Stati africani hanno già venduto migliaia di km quadrati a questi Stati, Cina in testa che hanno comprato per pochi dollari terreni che gli renderanno molto con contratti di 99 anni. Il popolo non può fare altro che guardare. I ricchi africani o benestanti oggi vivono nelle città e non gli importa di quello che capita alle loro terre e chi vive in quelle terre è sopraffatto dal potere e dall’ignoranza. L’Africa è un continente ricco e come tale sfruttato da sempre. Gli abitanti probabilmente hanno ancora bisogno di tempo per ribellarsi alle multinazionali ed ai loro capi di stato. Pensiamo che pur essendo un Continente antichissimo, la storia delle varie civiltà è andata molto a rilento per diversi fattori e questo per certi aspetti ha rallentato questo “risveglio”. Se si paragona all’Europa, provate a pensare quanti migliaia di anni ci sono voluti per le Rivoluzioni. l’Africa la conosciamo per gli ultimi due secoli, secondo me la strada sarà ancora lunga.
3- Quando pensiamo all’Africa pensiamo alla fame e a bambini che non riescono a diventare grandi per la malnutrizione. Com’è la situazione reale legata alla mancanza di cibo e di acqua? Questa situazione è legata all’Africa nera o è generalizzata?
Risposta-3: Per cercare di capire meglio la situazione provate a pensare che l’Africa vive costantemente 50-60 anni indietro all’Europa. Ora, com’era l’Europa 60 anni fa? veniva fuori da una guerra di 5 anni devastante, senza acqua e senza luce, con acquedotti e impianti elettrici da costruire, alimenti che scarseggiavano etc.. Per l’Africa la situazione oggi è un pò quella con tutti i problemi che però gravitano intorno ad essa perchè 60 anni fa non era solo l’Europa in quella situazione, ma il mondo e il mondo insieme è cresciuto mentre l’Africa aveva ripreso il suo ritmo lento. Oggi l’Africa si trova indietro con la voglia di essere in testa con le altre, è alla rincorsa e alcuni paesi stanno correndo molto bene (vedi il Ghana, Senegal, Mali, Tanzania, Kenya). La situazione vista da da occhi di chi ci vive nel Continente è abbastanza differente dalle notizie dei media. Difficile vedere bambini morire di fame sopratutto in Africa nera (centrale). Diciamo che c’è una grande “povertà” soprattutto vista dai nostri occhi, un malessere diffuso che contrasta con le grandi ricchezze africane. Penso che bisognerebbe analizzare meglio le notizie e soprattutto lasciare la parola agli africani. Leggere i giornali africani per farsi davvero un’idea più obiettiva. Se parlate con un africano vi dirà sempre che meglio essere povero in Africa che in Europa, e ha ragione!
4 – Una grande piaga dell’Africa è l’aids. La popolazione ha paura di contrarre questa malattia? Ci sono dei piani dei governi per migliorare la situazione?
Risposta-4: la popolazione ha più paura di contrarre la malaria che ad oggi è la malattia che fa più morti in assoluto in Africa, poi vengono l’AIDS e il cancro, quest’ultimo spesso sconosciuto. L’Aids è uno dei grandi problemi. C’è bisogno di molta più informazione e incontri con le popolazioni che per ignoranza evitano il preservativo. Il problema dovrebbe essere consigliato anche dai governanti, ma fino a quando ci sono presidenti come Zuma in Sud Africa o Mugabe in Zimbabwe, entrambi i paesi con un tasso altissimo di AIDS, che affermano pubblicamente che loro per evitare il contagio, dopo ogni rapporto occasionale si lavano molto bene sotto la doccia, continuerà ad essere un problema. Ci sono popolazioni che non hanno accesso all’informazione e questo non fa altro che diffondere la malattia. Alcuni governi e le organizzazioni umanitarie internazionali hanno diversi progetti, la situazione sembra migliorare, ma è anche difficile avere dati reali ed aggiornati. Purtroppo ne risente tutto il continente.
5 – Negli ultimi anni si è assistito ad un forte aumento del fenomeno dell’immigrazione clandestina. Molti immigrati giungono sulle nostre coste attraverso imbarcazioni gestite dalla criminalità organizzata, rischiando anche di morire durante il viaggio della speranza. Nel nostro mondo, molti vengono spesso sfruttati nel campo della prostituzione, dello spaccio di droga, furti o accattonaggio, lavoro nero, ecc. Chi emigra perché lo fa? Cosa spera di trovare?
Risposta-5: Chi emigra, da sempre lo fa solo per uno scopo, per migliorare le proprie condizioni di vita. Molti si lasciano ammaliare dal sogno di un Europa ricca, vista magari in TV o sui giornali, ma poi finisce per ricredersi. Non è solo una questione di ricchezza, ma anche di cultura. Ricordiamoci sempre che l’uomo è nato migrante e che gli europei che oggi si nascondono dietro a paure inconsiderevoli, sono stati per primi, migratori in America e sud America. In Canada e tra paesi della stessa Europa. Quanti Italiani sono emigrati in Svizzera, in Germania, in Francia e in Inghilterra?! Quanti del sud Italia sono emigrati al nord? e le problematiche sono sempre state le stesse. I Paesi crescono, ma la mentalità rimane uguale. Siamo sempre pronti ad essere accoglienti a parole, ma poi nei fatti ci rtiriamo indietro.
6 – Sappiamo che in Africa non ci sono le città, o meglio, le città africane non sono come quelle europee che conosciamo. Come sono le città africane? In quale parte dell’Africa le popolazioni vivono ancora nelle tribù? Come si svolge la vita tribale?
Risposta-6: Le città africane crescono a ritmi elevati e per molti aspetti sono decisamente più “ricche” di molte città europee. Prendete per esempio un centrto commerciale che conosciete, il più grande. Bene posso assicurare che per quanto grande sia e paragonato allo stesso centro commerciale a Nairobi o Dar es Salaam, vi sembrerebbe di essere in una cittadina di provincia! Nairobi ha una dimensione di circa 3 volte Milano e se pensate anche solo allo slum (baraccopoli) di Nairobi dove vivono 1 milione di persone capite bene che lòa leggenda che le città africane non sono paragonabili alla altre è e rimane solo leggenda. Le città africane non hanno nulla da invidiare a quelle europee sia per la modernizzazione che per bellezza, ma anche di caos, traffico, criminalità, globalizzazione, e prima di noi sono città multietniche e multireligiose, spesso con altissimo tasso di tolleranza. Eppure c’è ancora un grosso divario tra chi vive in città e chi nei villaggi. Le tribù o meglio le etnie sono molte e a volte molto differenti. Diciamo che la cultura di ogni popolo viene sempre portata con se. Non importa che tu sia Masai, Chewa o Bantu, la vita sarà sempre dettata dalla tua cultura, dalle tue tradizioni che tu faccia l’impiegato in banca o viva nel villaggio.
7 – Crediamo che il Sud Africa sia un’area ricca per i diamanti e le ricchezze del sottosuolo. È vero? La ricchezza ricade sulla popolazione? Esiste ancora nel Sud Africa la segregazione razziale
Risposta-7: Il Sudafrica è una Nazione come l’Italia (non per dimensioni) o qualsiasi Nazione Europea, per molti versi non sembra nemmeno l’Africa che si ha nel proprio immaginario. Purtroppo la segregazione razziale è un cancro dell’umanità ed esiste anche nel nostro paese, figuriamoci in paesi dove per anni l’apartheid ha minato la vita di ogni cittadino. Esiste ancora, molto meno verso i neri, accentuata verso i bianchi. la fine dell’apartheid verso i neri ha suscitato voglia di riscatto e vendetta di molti africani nei confronti dei boeri e questo suscita molte discussioni che spesso finiscono male. La preoccupazione di molti è la morte di Mandela che prima o poi avverrà perchè fino a quando lui è in vita ed è visto come un’icona dell’ANC per la pace e la lotta al razzismo è meglio per tutti, ma nel momento in cui lui verrà a mancare, per molti è credere nel fatto che questa debole luce di speranza si spegnerà del tutto causando una guerra civile dei neri contro i bianchi come accaduto in Zimbabwe che fino a pochi anni fa possedevano 5000 farm nel paese, oggi sono poco meno di 400. E’ un problema di cultura e generazionale, spero che le nuove generazioni si dimentichino il passato e possano convivere insieme senza il virus della segregazione.
8 – Ci sono molti parchi nazionali? Se si, quali animali o vegetali vi sono? C’è il divieto di caccia? Com’è la situazione dei rinoceronti a lungo sterminati per prelevare a loro il corno? È vero che molte sono le persone che muoiono schiacciate dagli elefanti in corsa?
Risposta-8: Ci sono tantissimi parchi Nazionali, un elenco della flora e fauna sarebbe impossibile. Purtroppo regioni così grandi sono difficili da controllare ed il bracconaggio degli elefanti o dei rinoceronti o semplicemente di antilopi per la loro carne è molto diffuso. Nei parchi Nazionali è vietata la caccia, ma ci sono riserve di caccia immense in ogni nazione africana. Una caccia controllata che per molti aspetti io disapprovo totalmente, ma se gli introiti della caccia servissero a salvare il resto degli animali dal bracconaggio, allora sarei anche dell’idea di “vendere” purtroppo un elefante ad un cacciatore per salvarne 1000 dai bracconieri. Purtroppo il discorso è davvero complicato, ad oggi esistono safari di caccia dove si pagano anche 20.000 euro per abbattere un elefante. Un business abbastanza nascosto, ma che esiste ovunque!
9 – C’è un genere che si chiama “musica africana” e “arte africana”? Che tipo di musica o di arte è?
Risposta-9: esistono diversi generi di musica, cinema, arte africana ed è davvero impossibile poter spiegare in poche righe. la musica è di vario genere, dal reggea, al soul, rap, hiphop, e tanti tanti altri, infiniti generi così come l’arte e l’artigianato locale. Ogni nazione ha il suo festival della musica se non due o tre durante l’anno così come per l’arte e il cinema, molto sviluppato in Nigeria, Senegale e Marocco. Consiglio a tutti di avere sempre un occhio agli artisti provenienti dal continente africano per scoprire realtà molto interessanti.
10- Ci interessa conoscere monili, gioielli e oggetti ornamentali che indossano uomini o donne nelle diverse tribù e che fanno parte della loro tradizione culturale. Ci sono popolazioni che si decorano il corpo colorandolo in vario modo?
Risposta-10: In Africa ci sono 54 Stati (ultimo nato Sud Sudan) e per ogni stato sono calcolabili una cinquantina di regioni circa e in ogni regione le etnie sono decine. Le etnie africane sono infinite come anche i dialetti parlati e siccome sono tutte tradizioni orali, sono state tramandate solo oralmente. Gli europei hanno provato a classificare, studiare, catalogare gli infiniti oggetti delle culture africane, ma penso che il percorso sia ancora molto lungo e reso ancora più difficile dal tempo che passa, dai vecchi che “se ne vanno” e dai giovani che sempre meno rimangono nel rurale spinti dalla vogflia di una vita migliore e dai governi che spesso gli rubano le terre. Ci sono popolazioni che si colorano il corpo (vedi i Mursi, Omo, Himba), sono usanze comuni diffuse anche nei nostri paesi. Pensate alle nostre mamme che si truccano ogni mattina per andare al lavoro. Ci sono maschere di bellezza, oli che colorano il corpo e tingono i capelli in molte etnie africane.
Extra – Diteci dell’Africa quello che volete dirci. Quest’ultima è una domanda aperta. Sarà una domanda che formuleremo alla fine, dopo aver letto quello che avrete voluto scriverci.
Risposta-extra: Un consiglio sul continente africano. Non informatevi solo dai giornali italiani, abbiate la curiosità di leggere anche quelli stranieri e soprattutto quelli africani. Parlate con la gente africana, non abbiate paura. la curiosità è di tutti, anche la loro. Sono certo che rimarrete sorpresi dalla differenza d’informazione, magari delusi, magari contagiati, ma avrete in tasca la possibilità di farvi un’idea più “veritiera”. I nostri padri hanno sbagliato a tenerci lontani dalle differenze, a farci credere che il differente da noi è male e viene solo per derubarci. Voi avete la capacità e la possibilità di vivere in un mondo multietnico, sfruttatelo a vostro favore. La conoscenza e il sapere non hanno mai fatto male a nessuno; è l’ignoranza che addormenta le fervidi menti!
Ottimo spunto che smentisce le nostre mentalità. Bellissimo per chi è appasisonato dell’Africa e la vuole portare agli esami!
E’ più bella per intero!!!!!!!
Concordo con Debora!
eh sì. su Il Giorno è stato un problema di spazio… meglio che niente 🙂
Eggia, i problemi dei giornali sono questi. ma prof, io trovo sbagliata una cosa: che ad esempio sulle notizie delle guerre in africa, i giornali amplificano le cose per far notizia (come abbiamo visto). non potrebbero invece lasciar spazio agli articoli “veri” come il nostro?