Il peggiore sisma nella storia del Giappone, 8.9 della scala Richter. Mai visto nulla di simile, migliaia di volte più violento del recente terremoto de L’Aquila. Ad ora, 17.30 del 12 Marzo 2011, 1400 morti e 9000 dispersi, decine e decine di chilometr…i di litorale cancellati, case che scivolano e affondano nell’acqua, dighe che crollano, treni travolti, pali della corrente divelti, incendi nelle fabbriche, fughe di gas, interruzione dei servizi. Per non parlare delle migliaia di macchine che galleggiano nelle acque fangose. E siamo in Giappone, il paese al mondo meglio attrezzato per difendere la popolazione dal cataclisma. Non dubito che in pochi mesi i giapponesi saranno in grado di tornare alla vita normale grazie all’incredibile senso civico, alla predisposizione all’aiuto tra simili, alla solidarietà, all’uso parco delle parole surclassato invece dallo sforzo titanico del fare. E fare bene. E riprendere la vita con quel minimo senso di fatalità che è anche specchio di saggezza: l’uomo non ha controllo della natura scatenata. Una conseguenza delle religioni scintoista e buddista, un fatto legato al senso di appartenenza ad un corpo unico, la patria Giappone? Non so, non mi avventuro oltre. Malgrado questo la Centrale Nucleare di Fukushima ha resistito. A quello che sento alla TV americana, della TV italiana sono anni che non mi fido, i danni sono a carico di un edificio di un reattore, in parte crollato. Cosa è? una struttura in cemento armato di almeno un metro di spessore al tetto e nelle pareti verticali costruito apposta per il contenimento e la difesa. Protegge il cuore dell’impianto, la parte sensibile e potenzialmente pericolosa: il “core” della centrale nucleare. Il reattore vero e proprio, il cilindro spesso decine di centimetri di acciaio, una botte cilindrica robustissima, che contiene le barre di materiale fissile ad alta radioattività immerse nel liquido primario di raffreddamento. Non risulta che abbia subito danni. Pare ci siano perdite di tenuta alle linee degli scambiatori liquido primario/secondario ed alle pompe di circolazione. Vi è quindi stata una piccola fuoruscita di materiale radioattivo trascinato dal liquido e gas che ha consigliato di evacuare la zona attorno alla centrale. I generatori di vapore primario e secondario sono stati già depressurizzati e la situazione viene in fretta riportata sotto controllo. Oggi il Governo del Giappone ridimensiona i pericoli del danneggiamento. Certo, dentro l’impianto la radioattività è salita 20 volte il valore limite, ed il pensiero va ai tecnici agli ingegneri ai pompieri agli operai che sono stati contaminati; come il comandante della nave non abbandonano, sono lì a proteggere la popolazione dai rischi di dispersioni peggiori. E’ improbabile che così alti livelli possano estendersi fuori dall’impianto visto che il core è rimasto intatto e le perdite sono dovute a difetto di tenuta. Guardando con mente fredda a ciò che sta avvenendo in Giappone, Tokio compresa, l’incidente di Fukushima dimostra ancora una volta che non esiste al mondo nulla che possa essere paragonato alla Centrale Nucleare moderna per resistenza ai cataclismi peggiori. Immagino già le osservazioni: chissà quanti morti si verificheranno per l’aumentata radioattività. Per il momento nessuna, e non è detto che ne vedremo alcuna. Andranno evidentemente ospedalizzati e seguiti con attenzione gli operatori che hanno subito l’esposizione maggiore e i cittadini attorno alla centrale che possono avere anche loro avuto effetti collaterali. Nel caso di Chernobyl morirono, tra addetti e pompieri, e successivamente per contaminazione ed affezioni mutageniche riconducibili al disastro, 60 persone (dati della commissione di inchiesta dell’ONU). Anche se alcuni continuano con disinvoltura a parlare di milioni di contaminati. Tra questi potrei essere conteggiato anche io che mi trovavo in Umbria alcuni giorni dopo l’incidente e mangiai con disinvoltura le verdure e la frutta di sempre, malgrado gli avvisi allarmistici del tempo. Sono ancora qui 25 anni dopo. Fukushima sembra ad oggi un episodio minore in una tragedia epocale. Come sempre il giornalista collettivo italiano, invece di focalizzare l’attenzione sulle migliaia di morti veri e dispersi e sui danni di miliardi di euro a porti edifici navi treni, si attarda a parlare della Centrale di Fukushima che al riepilogo dei conti peserà come lo 0,0..%. Gli italiani subiscono il terrorismo intenzionale dei media, ed i loro problemi energetici purtroppo li lasciano marcire come conseguenza. Francesco Floris, 12 marzo 2011 Ripreso da Zona di frontiera su Facebook Sito WEB zonadifrontiera.org
Ha sentito prof? o_o
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/393011/
o_o
si Giulia, ho letto l’articolo che mi hai inviato! Non lo sapevo
poveri i giapponesi !!! 🙁
http://www.ilgiornale.it/terremoto_giappone.pic1
QUI SI PUO’ VEDERE LA MAPPA DEL DISASTRO…
Il peggiore sisma nella storia del Giappone, 8.9 della scala Richter. Mai visto nulla di simile, migliaia di volte più violento del recente terremoto de L’Aquila. Ad ora, 17.30 del 12 Marzo 2011, 1400 morti e 9000 dispersi, decine e decine di chilometr…i di litorale cancellati, case che scivolano e affondano nell’acqua, dighe che crollano, treni travolti, pali della corrente divelti, incendi nelle fabbriche, fughe di gas, interruzione dei servizi. Per non parlare delle migliaia di macchine che galleggiano nelle acque fangose. E siamo in Giappone, il paese al mondo meglio attrezzato per difendere la popolazione dal cataclisma. Non dubito che in pochi mesi i giapponesi saranno in grado di tornare alla vita normale grazie all’incredibile senso civico, alla predisposizione all’aiuto tra simili, alla solidarietà, all’uso parco delle parole surclassato invece dallo sforzo titanico del fare. E fare bene. E riprendere la vita con quel minimo senso di fatalità che è anche specchio di saggezza: l’uomo non ha controllo della natura scatenata. Una conseguenza delle religioni scintoista e buddista, un fatto legato al senso di appartenenza ad un corpo unico, la patria Giappone? Non so, non mi avventuro oltre. Malgrado questo la Centrale Nucleare di Fukushima ha resistito. A quello che sento alla TV americana, della TV italiana sono anni che non mi fido, i danni sono a carico di un edificio di un reattore, in parte crollato. Cosa è? una struttura in cemento armato di almeno un metro di spessore al tetto e nelle pareti verticali costruito apposta per il contenimento e la difesa. Protegge il cuore dell’impianto, la parte sensibile e potenzialmente pericolosa: il “core” della centrale nucleare. Il reattore vero e proprio, il cilindro spesso decine di centimetri di acciaio, una botte cilindrica robustissima, che contiene le barre di materiale fissile ad alta radioattività immerse nel liquido primario di raffreddamento. Non risulta che abbia subito danni. Pare ci siano perdite di tenuta alle linee degli scambiatori liquido primario/secondario ed alle pompe di circolazione. Vi è quindi stata una piccola fuoruscita di materiale radioattivo trascinato dal liquido e gas che ha consigliato di evacuare la zona attorno alla centrale. I generatori di vapore primario e secondario sono stati già depressurizzati e la situazione viene in fretta riportata sotto controllo. Oggi il Governo del Giappone ridimensiona i pericoli del danneggiamento. Certo, dentro l’impianto la radioattività è salita 20 volte il valore limite, ed il pensiero va ai tecnici agli ingegneri ai pompieri agli operai che sono stati contaminati; come il comandante della nave non abbandonano, sono lì a proteggere la popolazione dai rischi di dispersioni peggiori. E’ improbabile che così alti livelli possano estendersi fuori dall’impianto visto che il core è rimasto intatto e le perdite sono dovute a difetto di tenuta. Guardando con mente fredda a ciò che sta avvenendo in Giappone, Tokio compresa, l’incidente di Fukushima dimostra ancora una volta che non esiste al mondo nulla che possa essere paragonato alla Centrale Nucleare moderna per resistenza ai cataclismi peggiori. Immagino già le osservazioni: chissà quanti morti si verificheranno per l’aumentata radioattività. Per il momento nessuna, e non è detto che ne vedremo alcuna. Andranno evidentemente ospedalizzati e seguiti con attenzione gli operatori che hanno subito l’esposizione maggiore e i cittadini attorno alla centrale che possono avere anche loro avuto effetti collaterali. Nel caso di Chernobyl morirono, tra addetti e pompieri, e successivamente per contaminazione ed affezioni mutageniche riconducibili al disastro, 60 persone (dati della commissione di inchiesta dell’ONU). Anche se alcuni continuano con disinvoltura a parlare di milioni di contaminati. Tra questi potrei essere conteggiato anche io che mi trovavo in Umbria alcuni giorni dopo l’incidente e mangiai con disinvoltura le verdure e la frutta di sempre, malgrado gli avvisi allarmistici del tempo. Sono ancora qui 25 anni dopo. Fukushima sembra ad oggi un episodio minore in una tragedia epocale. Come sempre il giornalista collettivo italiano, invece di focalizzare l’attenzione sulle migliaia di morti veri e dispersi e sui danni di miliardi di euro a porti edifici navi treni, si attarda a parlare della Centrale di Fukushima che al riepilogo dei conti peserà come lo 0,0..%. Gli italiani subiscono il terrorismo intenzionale dei media, ed i loro problemi energetici purtroppo li lasciano marcire come conseguenza. Francesco Floris, 12 marzo 2011 Ripreso da Zona di frontiera su Facebook Sito WEB zonadifrontiera.org
poveri
PRIMA-DOPO. Il Giappone dal satellite
http://www.focus.it/Scienza/tsunamiii.aspx
CHE DISASTRI !!! POVERINI !!
Che disastro!
🙁
poveri 🙁