COMO – Vola lo scientifico, tornano in auge gli istituti tecnici, mentre il classico è in leggero calo e le professionali in caduta libera. Queste le tendenze che emergono dall’analisi delle iscrizioni alle scuole superiori di Como e provincia. L’altro dato rilevante è un aumento complessivo di 246 iscritti, tutto a vantaggio delle scuole statali, mentre le paritarie hanno perso qualche unità.
Entrando nel dettaglio di Como città, torna al primo posto la Magistri cumacini con 295 matricole (informatica e comunicazioni l’indirizzo più gettonato), seguita a ruota dalla Ciceri con 294 (notevole balzo in avanti del liceo delle scienze umane) e dal Giovio con 275 (rispetto allo scorso anno, + 37 iscritti sullo scientifico e 40 al linguistico). Pienone anche al Carcano: 271 matricole, solo una in meno di dodici mesi fa quando fece un fenomenale salto in avanti che lo riportò al primo posto tra le scuole comasche. Un contributo significativo lo hanno dato gli 89 iscritti ai corsi di liceo scientifico che dall’anno passato affiancano quelli tradizionali del Setificio. Nel complesso i licei la fanno da padroni, aggiudicandosi una matricola ogni due (per la precisione 1.902 su 3.863), e lo scientifico è il diploma più ambito, con 972 preferenze.
L’altro lato della medaglia è il calo, relativo, del liceo classico: 158 matricole hanno scelto questo indirizzo di studi contro le 167 dell’anno scorso. Ma qualche anno fa il Volta da solo superava le 200 e oggi, invece, deve dividersi il mercato con le sezioni di classico attivate al Fermi di Cantù e al Terragni di Olgiate. Quest’anno alla fine ha perso solo 8 matricole (da 138 a 130), esattamente lo stesso numero che ha optato per Olgiate, dove però non bastano per formare una classe. «Il Volta – sottolinea l’assessore provinciale Achille Mojoli – raccoglieva tanti iscritti quando aveva camuffato alcuni corsi, facendo un po’ di marketing con dei titoli allettanti come quello di Comunicazione. Oggi che la riforma ha portato maggiore concretezza e chiarezza, il classico di Como ha perso un po’ di appeal». L’assessore non è preoccupato per le sorti della più antica e prestigiosa scuola cittadina: «Siamo nella media regionale dei licei classici. Questi numeri vanno bene per il Volta, che deve sempre più qualificarsi in termini di scuola di eccellenza». Il problema riguarda semmai il Terragni, dove gli 8 rischiano di dover scegliere tra passare allo scientifico, restando a Olgiate, oppure trasferirsi al Volta medesimo (si veda il servizio specifico a pag. 32).
Mojoli si sofferma piuttosto sul travaso di studenti dalle professionali (624 iscritti totali in provincia) agli istituti tecnici (1337). «Non mi dispiace – afferma -. Se le professionali avessero ceduto a scapito dei licei si porrebbero dei problemi per le aziende, ma il tecnico ti dà sempre una professione, e con una qualifica maggiore, che dopo 5 anni puoi spendere nel mondo del lavoro». Mojoli dice che andrà «fatta una riflessione, senza allarmare nessuno» in particolare sulla Leonardo da Vinci, che ha sì incrementato le matricole da 82 a 125, ma deve la sua «salvezza» al fatto che «le sia stata aggregata una costola del Romagnosi di Erba». Nel complesso, Mojoli, sottolinea come gli studenti abbiano «premiato le scelte della Provincia», dando linfa sia al liceo sportivo attivato al Sant’Elia di Cantù che ai diplomi tecnici della Ripamonti e allo scientifico del Carcano. Unico neo il flop di Olgiate.
Pietro Berra
p.berra@laprovincia.it
non me l’aspettavo v.v
Il Liceo Classico E’ Quello Che Da Una Preparazione Migliore ! e ci sono molte persone che lo vorrebbero fare….!!! [ del tipo IO ]
e non è vero che bisogna avere il 10 per farlo.. lo puo fare chiunque, la cosa principale è la voglia di studiare!!