Nel nostro blog abbiamo aperto la CATEGORIA “NOTTURNO AFRICANO” per collezionare le lettera DA e PER l’Africa. La corrispondenza mi ha ricordato un libro di Tabucchi che ho letto tanti anni fa, “Notturno indiano”. Il senso di questo libro di Tabucchi sta tutto qui, in questa nota che precede il racconto. L’autore lo dice subito: è incongruo, notturno e ombroso. Come ogni ricerca che si rispetti, la tematica è il viaggio, metafora di ritorno e riscoperta, di pedinamento di sé, di pellegrinaggio non mistico ma interiore.

“Questo libro, oltre che un’insonnia, è un viaggio. L’insonnia appartiene a chi ha scritto il libro,il viaggio a chi lo fece. Tuttavia, dato che anche a me è capitato di percorrere gli stessi luoghi che il protagonista di questa vicenda ha percorso, mi è parso opportuno fornire di essi un breve indice. Non so bene se a ciò ha contribuito l’illusione che un repertorio topografico, con la forza che il reale possiede, potesse dare luce a questo Notturno in cui si cerca un’Ombra; oppure l’irragionevole congettura che un qualche amante di percorsi incongrui potesse un giorno utilizzarlo come guida.”

Tuttavia, dato che anche a noi è capitato di percorrere gli stessi luoghi che il protagonista di questa vicenda ha percorso, ci è parso opportuno fornire di essi un breve indice… con le nostre LETTERE…

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