170 indigeni hanno occupato per protesta il cantiere della diga e non intendono andarsene malgrado l’ ordinanza di sgombero e l’ultimatum di 24 ore della polizia federale. Per saperne di più guardate il blog: http://www.xinguvivo.org.br/2013/05/28/ustica-determina-reintegracao-de-posse-com-uso-de-forca-policial/
ciao Aldo! Guardo subito. Siamo con te.
wow.. non ci posso credere ora seriamente… pure loro però dovevano fare la diga proprio dove delle persone vivono e dove hanno abitato fino ad ora… e adesso il territorio natale è/sarà un grande disastro…. io al loro posto avrei pensato di fare la diga in un luogo completamente disabitato comunque nella stessa area
un’altra avventura da fiato sospeso per questo blog che mi manca tanto!
mi dispiace x quelle persone che abitano dove glia altri indigeni vogliono/vogliono costruire la diga!!!!!! buona fortunaaaaaaaaa aldo!!! 😛 (sono d’accordo x quello che ha scritto PUFFETTA) CIAO JESSY
è da ieri sera che abbiamo problemi di accesso al blog. stanno sistemando. nel frattempo metterò le varie comunicazioni in quest’ultimo post. intervista al dottor Lo Curto compresa. è a Altamira, prima ma sta per iniziare il viaggio nella foresta.
L’Amazzonia in 10 domande. Intervista a Aldo Lo Curto, medico
volontario itinerante
1) Quanti km? E chi lo sa? Dall’Italia so che ce
ne sono 9000 da Milano a Rio, 6000 da Rio a Belem,1500 da Belem a
Altamira, poi in motoscafo lungo il fiume Xingu circa 150 km… fate
voi la somma… 5 giorni di viaggio come minimo…molto costoso, circa
2000 euro, e molto rischioso,specialmente nella parte del viaggio sul
fiume (anaconde, piranhas, pesci elettrici, rapide da risalire…)
2)
I villaggi lungo il fiume Xingu sono almeno 50. Io ne visito di solito
otto, ma in caso di emergenza anche di più…o con il motoscafo o con
un piccolo aereo che pero parte da Altamira, quindi devo ridiscendere
in città, e decollare da lì… in ogni villaggio resto 3-4 giorni…
loro sanno che sto arrivando, perche sono trascorse 12 lune piene (un
anno)… le otto tribù sono quelle che all’inizio il governo Brasiliano
mi ha chiesto di visitare perchè erano le più lontane e nessun medico
brasiliano voleva spingersi fin lì, col rischio di naufragare e finire
in pasto ai piranhas, o col rischio di un morso di serpente velenoso
(serpente CORAL), oppure rischiando di ammalarsi di malaria, causata
dalla puntura delle miriadi di zanzare…
3) Dormo nell’amaca,
protetto da una zanzariera; al mattino visito gli indios malati che
vengono nell’infermeria dove dormo, mentre nel pomeriggio giro tutte le
capanne per vedere se ci sono malati che non possono camminare… gli
indios vanno a caccia e a pesca e quando tornano, in cambio del mio
servizio volontario, mi danno qualche pesce o dei pezzi di carne di
selvaggina…
4) Le otto tribù si conoscono tra loro, ma parlano otto
lingue diverse e non sono molto amiche, a causa di guerre che ci furono
tra loro nella passata generazione, per difendere il loro territorio.
Questo e’ un problema,quando devo trasportare un malato grave in città
e durante il lungo viaggio devo fermarmi col malato in un villaggio
ostile per lui… cosi lo custodisco io in infermeria e ripartiamo il
giorno dopo…
5) Le malattie più frequenti sono la malaria,i morsi di
serpente, le ferite dovute allo spostamento in foresta per la caccia,
dove le piante spesso sono piene di spine… lo sciamano cura con le
piante medicinali della foresta nello stesso tempo prega per il malato,
e’come un medico e un sacerdote nello stesso tempo… lo sciamano di
ogni tribù, in generale mi accoglie con diffidenza all’inizio, ma
quando vede che non riesce a guarire il malato viene a chiedermi
collaborazione e io cerco di collaborare con lui usando farmaci che
porto con me e che a volte risolvono la situazione ,ma anche cosi io do
il merito a lui così non si sente sorpassato… questo fa si che si
diventi amici…
6) Se foste indios, i maschi andrebbero a caccia e
pesca; le donne cucinerebbero, farebbero artigianato, ornamenti e si
occuperebbero dei bambini, preparerebbero da mangiare.
7) Le pitture
corporee sono fatte con colori vegetali- Il rosso viene da un frutto
che si chiama urucum (Bixa Orellana), il nero da un altro frutto che si
chiama jenipapo (genipa americana), restano sulla pelle qualche giorno
poi scompaiono pian piano… Chi disegna e’ la donna e ogni donna
conosce a memoria una cinquantina di disegni diversi che spesso non
sono solo per abbellire il corpo, ma anche per informare la comunità
(pittura di donna gravida, pittura di donna che ha appena partorito,
pittura di uomo che sta andando a caccia di giaguaro, pittura di lutto,
etc. etc.).
8) Il disco labiale di solito è del capo tribù o dello
sciamano, di coloro cioè che sanno parlare e tacere al momento
opportuno… tuttavia in alcune tribù, la dilatazione del labbro e del
lobo auricolare è solo un aspetto di estetica e non ha significato.
9)
Loro pensano che tutto il mondo sia piano, e non rotondo, che sia tutto
ricoperto di foresta, non hanno idea di cosa sia il mare o l’oceano.
10) Gli indios vivono in armonia con la natura, pensano che tutti gli
elementi del creato sono esseri viventi… così spesso parlano con le
piante… la vita per loro è un passaggio ed è più importante il mondo
dell’aldilà. Per questo, non hanno paura della morte…
bellissima intervista. non vedo l’ora che la situazione del blog si risolva… non riesco più a collegarmi neppure io…