Scomporre e ricomporre quello che abbiamo otto gli occhi. Questo è quello che noi di 2° C-bloggiornalismo 2.0 vogliamo fare.
Certo non è facile immaginare quale sarà il futuro della Valle, perché è già molto difficile intuire un presente in continuo movimento. Però noi vogliamo provare a darci una chiave di lettura del presente che avanza, con un linguaggio adeguato: quello dell’incontro diretto con persone che in Valassina vivono o lavorano, dell’intervista e della comunicazione attraverso il blog.
Prima di scoprirla con le parole, la Valassina, l’abbiamo scoperta con i piedi perché è la nostra comunità originaria: un groviglio di paesi, capannoni, villette, palazzi, strade e automobili senza soluzione di continuità. Luoghi delimitati da cartelli stradali in azzurro o in lumbard.
E le persone, gli umani? Un tempo chi viveva in Valassina stava in periferia, veniva dalla periferia, respirava una cultura di periferia rispetto a chi stava in città. Oggi, questa demarcazione è meno netta perché la maggior parte delle persone che abitano la Valle è sempre più in movimento.
È una terra in ebollizione, la «terra delle reti», con una popolazione, nello stesso tempo, sempre meno legata al suo territorio.
Uno spazio da analizzare e da capire per (tentare) di inoltrarci nel futuro della Valle. Noi ci proviamo.
Il percorso si snoderà attraverso cinque forme di rappresentazione. 1) Le tracce di comunità. Ovvero la nostalgia di ciò che è finito, disperso e il processo di elaborazione di una nuova identità. Una ricerca umana. 2) Le attività produttive. Ovvero le microimprese, gli artigiani, le aziende. 3) Le trame. Quei luoghi che sembrano tenere insieme la Valle: i luoghi di incontro collettivo. 4) I flussi, ovvero i luoghi e i servizi che attirano e distribuiscono persone, merci, sapere e denaro.
Seguiteci in questa nuova avventura. Ne varrà sicuramente le pena!