… che apriamo e chiudiamo giornalmente vivendoci dentro. C’è un oggetto che ti ricorda qualcosa di particolare nella tua casa? Racconta.
20 thoughts on “La casa piena di cose è una scatola di ricordi…”
scatola di latta
Mai avrei pensato di trovare tanti ricordi nella Sua scatola di latta ormai arrugginita. Ieri me la sono portata a casa con la stessa emozione di chi ha appena trovato un tesoro.
Mi ci sono affacciata dentro ed è stato come vedere piccoli spezzoni di un film già visto, ma che non ricordavo
Immersi nella marea di bottoni che Lei ogni volta metteva da parte, ho ritrovato delle cose che Le appartenevano come il suo ditale, che conserverò gelosamente, un vecchissimo rinseccolito pezzettino di sapone che, in mancanza del gesso, usava per marcare la stoffa prima del taglio, un bottone ricoperto di velluto nero che era di un cappotto di mia nonna.
Frugando nella scatola alla rinfusa, un po’ come quando si mischia con la mano i numeri nel sacchetto della tombola, sono saltate fuori anche delle cose che mai e poi mai avrei pensato che mia mamma avesse conservato.
Ho ritrovato con mia grande sorpresa una pedina bianca di plastica di una vecchissima dama con la quale ho giocato tante sere con il mio babbo e una fibbia con il cinturino di pelle di una mia vecchia gonnina scozzese verde e blu, che mettevo quando andavo alle elementari. Eh si che me la ricordo bene: odiavo mettere le gonne!
Ma la cosa che mia fatto esclamare Nooo, non è possibile! è stato aver rivisto il mio chiacchierino. A vederlo sembra ancora nuovo. Ha addirittura il filo di cotone bianco avvolto, ma quel chiacchierino ha forse più di trentacinque anni.
Quando ero bambina la mamma me lo comprò per andare dalle suore. Quando eravamo ragazzine dalle suore ci si andava di pomeriggio per tutta l’estate, per imparare tante cose: c’era chi ricamava, chi faceva la maglia, chi l’uncinetto. Ecco si, l’uncinetto credo proprio di averlo imparato lì.
Insomma era una sorta di “knit club con la tonaca”: mentre si ascoltava la musica nel mangiadischi arancione (il 45 giri più gettonato era “il caffè della Peppina”), si imparava, si chiacchierava, si faceva merenda: era bellissimo!
Solo che una volta vidi una delle tre suore che ci insegnavano, suor Giacinta (che all’epoca avrà avuto più di ottantanni), lavorare con un arnese strano: il chiacchierino.
Un pomeriggio tornai dalle suore e feci vedere a suor Giacinta il mio chiacchierino nuovo di pacca. Le chiesi se mi insegnava ad usarlo. Ero l’unica temeraria, ma mi passò presto la voglia: non era per niente facile, perlomeno per me che avevo forse neanche dieci anni. Tornai al mio uncinetto.
Ma in tutti questi anni che sono passati, ogni volta, e ve lo giuro ogni volta, che mi è capitato di vedere qualche lavoro al chiacchierino, mi son sempre ricordata di quelle estati passate dalle suore, di suor Giacinta e di quel chiacchierino beige.
In questo periodo in cui mi attacco a tutto pur di tenere vivi i ricordi, ritrovarlo per me ieri è stata una gioia immensa.
Mi piace pensare che il giorno in cui la mia mamma ha deciso di tenerlo da parte, ha pensato che ci sarebbe stato un giorno in cui mi avrebbe fatto piacere ritrovarlo. E’ stato così.
Il mio desiderio più grande ora, è fare una cosa che non mi è riuscito trentacinque anni fa: imparare ad usarlo. Non dispero.
quasi tutto a casa mia è legato ad un ricordo…
ma una mini-gonna grigia con una tasca grande davanti mi fa ricordare il mio 4 compleanno.
mia mamma e mia zia avevano comprato i biglietti per vedere la melevisione a “cittàlaggù”… mi ricordo ancora tutto perfettamente…
a quella gonna associo ancora un altro ricordo…
mia mamma,mia zia e mia nonna mi davano delle monetine (franchi) per riempire la mega-tascona…
io ho una sorellina di 4 quasi 5 anni…e di recente abbiamo riaperto gli scatoloni “vestitini fiammy 4-5″ke bello rivederli tutti, e sarà ancora più bello vederli rivivere sulla mia sorellina… 🙂
Quando ero piccola il mio giocattolo preferito era un piccolo orsacchiotto che avevo chiamato snoopy grande più o meno come un neonato. Me lo aveva regalato la mia nonna per natale e da quel giorno non me ne separai per molto molto tempo.Al posto degli occhi aveva due grandi bottoni il naso rosso rosso e una bocca cucita con un filo nero. Indossava un cappello e un maglionicino azzurro. Aveva una pelliccia morbida morbida marrone sulle orecchie e sulla pancia, bianco panna su tutto il resto del corpo. Aveva lo stesso profumo della mia mamma, infatti si era rotta la sua boccetta di profumo proprio sopra di esso… <3
L’oggetto che mi sta più a cuore è una borsetta in pelle nera,mia da ormai diversi anni.La custodisco gelosamente nell’armadio e sto ben attenta a non farla rovinare,per me è la più importante di tutte, tanto che se dovessi venderei tutte le mie borse per tenerla per sempre. è come un piccolo tesoro perchè è un regalo di una zia a cui voglio molto bene e quindi,oltre ad essere bella e adatta a ogni situazione, racchiude un valore affettivo molto speciale.Non riuscirei mai a separarmene! <3
Una delle cose che mi stanno più a cuore nella mia casa sono tutti i miei peluches… li tengo ancora custoditi gelosamente di fianco al mio letto ed ogni volta che li guardo mi ritornano in mente tutte quelle volte, quando da bambina, li vestivo, li sistemavo e passavo anche interi pomeriggi con loro.
Ora, non so se si dovrebbe dire, ma la mia preferita era Clara ( che sarebbe la mamma dei miei BELLISSIMI peluches).:-))
Mi sono dimenticata di dire che nella mia casa è inoltre vietato provare a buttare via i miei libri. Io ci tengo moltissimo a tenerli perchè sono legati tutti ad un viaggio immaginario che a volte mi piace andare a ripercorrere in qualsiasi momento….
L’ultima cosa che voglio dire è che peró, alla fine, mi sta a cuore tutto quello che ho e mi viene difficile separarmi di qualcosa che è stato mio per tanto tempo.
L’oggetto a cui tengo molto è una maglietta ,che me la regalata mia zia quando avevo 4 anni per il mio compleanno.E’ di colore grigia con scritto mio nome..E’ un oggetto molto caro per me,mi ricorda tante cose…..guardandola mi ricordo tutto quello che facevo da piccola è come un album di fotografie.<3
Ogni oggetto che si trova a casa mia ha un ricordo… ma quello + bello è il ricordo della mia bambola che mi avevano regalato i miei genitori quando ero piccola.
Avevo 5 anni quando l’ho ricevuta non aveva un nome specifico… ma con il passare del tempo ho iniziato a chiamarla Fiammetta come la mia migliore amica e quel nome è rimasto.
Quando la guardo mi vengono in mente le nostre fantastiche avvanture,alcune volte mi viene la voglia di prenderla e rifare tutto dalla brava mamma che la cura,l’indiana truccando lei e me, da piccola alcune volte mi ricordo che andavamo sotto il tavolo e io le parlavo (della mia giornata come era andata e di altre cose…) anche se lei non mi rispondeva io ero felice di stare con lei.
Le avevo fatto una promessa importante che stavamo insieme x tutta la vita e infatti quando ho buttato via alcuni miei giochi mi è venuta in mente quella promessa e adesso è seduta sul mio letto.
Ogni sera prima di addormentarmi gli do un grosso abbraccio,quando l’abbraccio sento il mio profumo preferito che ogni volta che giocavo con lei le mettevo.
Alcune volte quando l’abbraccio mi sento ancora bambina e quella senzazione non è male! 😛
L’oggetto che mi è più caro è un piccolo cuscino di seta, che era nella mia culla e che mi ha accompagnato nella mia infanzia e nei miei viaggi. Questo cuscino me la cucito mia nonna e solo ad averlo vicino mi infondeva sicurezza e tuttora lo conservo nel mio armadio.
Uno degli oggetti che mi sta più a cuore e che non vorrei mai perdere è sicuramente la macchina della Formula 1 che mio fratello mi aveva regalato quando andavo ancora all’asilo per il mio compleanno. Io ci tengo molto a quella macchina non soltanto perchè è la macchina del mio pilota preferito di formula 1 che è Ralf Schumacher,ma perchè me l’ha regalata mio fratello quand’era molto piccolo con i suoi soldi e ogni giorno andava in cartoleria ad assicurarsi che c’era.
… che belli questi ricordi! Anch’io in questi giorni mi sto ingarbugliando nei ricordi… e sono sempre più convinta che i ricordi non sono qualcosa che hai, ma qualcosa che hai perso. Però hanno il potere di scaldarti il cuore.
Un oggetto che mi sta molto a cuore è una maglietta di un calciatore della Roma. Essa mi è stata regala non molto tempo fa; io l’ho molto desiderata non per la bellezza o perche e della Roma, infatti io sono milanista, ma perchè il giocatore in questione è molto simile a me. Ovviamente gli piace giocare a calcio sennò non farebbe questo lavoro; sulla divisa porta il numero quattro come me nella mia squadra ma la coincidenza più assurda è che si chiama Juan: il mio stesso nome. Quindi è davvero un oggetto importante per me e che più mi rappresenta
L’oggetto a me caro è una statuina di porcellana che rappresenta due cigni che si abbracciano e si baciano. Questo è l’oggetto a me caro perchè me l’ha regalato mia nonna prima di morire. Quando lo guardo mi viene in mente quel giorno quando sono andata all’ospedale a trovarla e lei mi ha preso la mano e mi ha dato quella statuina.
E’ la vigilia di Natale, mio padre si mette al lavoro con l’usuale entusiasmo per preparare il Presepe. Mi chiede di aiutarlo ad accartocciare la carta da pacco per fare le montagne, insieme attacchiamo al muro uno sfondo di carta blu con tante piccole stelline dorate e poi cerchiamo uno specchio rotondo per fare il laghetto. Io sono tanto emozionata, è bellissimo lavorare con papà, mi fa sentire importante. In breve tempo tutto prende forma: il piano del mobile della sala viene ricoperto dal muschio e ad uno ad uno vi trovano posto i pastori, le pecorelle, gli zampognari, le donne con i secchi del latte e la Capanna con Gesù Bambino nella mangiatoia e dietro di lui, l’asino e il bue. Molto lontano dalla capanna, tra le montagne, mettiamo i Re Magi, a loro occorre tempo per arrivare a vedere Gesù…
Ora tocca all’ abete, le palline che abbiamo per adornarlo non sono luccicanti, sono di cioccolato ricoperte di carta stagnola, ma sono bellissime, facciamo la neve con qualche fiocco di cotone e la buttiamo tra i rami. E’ la volta del puntale, ogni anno viene riposto nella sua scatola per timore che vada distrutto, ora è li, davanti a me, bellissimo e lucente. Papà mi prende in braccio e io riesco ad infilarlo sulla cima dell’abete. Ecco la magia si è conclusa. Il nostro Natale può cominciare.
Domani mattina ci sarà la sorpresa del regalo sotto l’albero, poi la S.Messa e la festa per i figli dei dipendenti dell’Alfa Romeo con la distribuzione dei doni, ci saranno anche un bel pranzetto e qualche dolce. Giocheremo a tombola o alle carte con le nonne per buona parte del pomeriggio, ma avrò anche modo di contemplare i miei nuovi giocattoli e quasi il timore di toccarli perchè li ho aspettati per tanto tempo e li devo conservare gelosamente.
L’oggetto a me caro é una fascietta blu della nike. Me l’ha regalata una persona a me cara. Credo che mi rappresenti molto,ho un lato molto sportivo. Questa fascietta la lego sempre al polso quando devo fare le partite di pallavolo o gli allenamenti, perchè so che mi porta molta fortuna. Questa fascietta e tutta la mia vita non la perderei mai perché ci tengo moltissimo.
L’oggetto a me caro è un braccialetto che mi ha regalato mia mamma quando ero piccola. Io questo braccialetto lo tengo al sicuro in una piccola scatola nel mio cassetto vicino al letto. Io ci tengo molto e non lo voglio perdere ed è per questo che non lo indosso mai.
un altro oggetto a cui tengo tantissimissimo è il piccolo peluche orsa angioletta ke adorna la punta del albero di natale…da quando nn c’è + mia zia questa semplice decorazione è un porta fortuna e ci ricorda ke è tra noi soprattutto ne periodo natalizio ke amvava tanto!!
del resto mome lo amo io ora!! <3 <3 <3
Infatti io di oggetti ne ho due molto cari:e un piccolo vestitino che me l’ha regalata la mia mamma e mi ricorda quando ero piccolina e l’altro e una collana d’oro a forma di coccinella che la indosso da quando ero piccola e non l’ho mai tolta, mi porta fortuna.!!!!!!!!!!!!!!
Mai avrei pensato di trovare tanti ricordi nella Sua scatola di latta ormai arrugginita. Ieri me la sono portata a casa con la stessa emozione di chi ha appena trovato un tesoro.
Mi ci sono affacciata dentro ed è stato come vedere piccoli spezzoni di un film già visto, ma che non ricordavo
Immersi nella marea di bottoni che Lei ogni volta metteva da parte, ho ritrovato delle cose che Le appartenevano come il suo ditale, che conserverò gelosamente, un vecchissimo rinseccolito pezzettino di sapone che, in mancanza del gesso, usava per marcare la stoffa prima del taglio, un bottone ricoperto di velluto nero che era di un cappotto di mia nonna.
Frugando nella scatola alla rinfusa, un po’ come quando si mischia con la mano i numeri nel sacchetto della tombola, sono saltate fuori anche delle cose che mai e poi mai avrei pensato che mia mamma avesse conservato.
Ho ritrovato con mia grande sorpresa una pedina bianca di plastica di una vecchissima dama con la quale ho giocato tante sere con il mio babbo e una fibbia con il cinturino di pelle di una mia vecchia gonnina scozzese verde e blu, che mettevo quando andavo alle elementari. Eh si che me la ricordo bene: odiavo mettere le gonne!
Ma la cosa che mia fatto esclamare Nooo, non è possibile! è stato aver rivisto il mio chiacchierino. A vederlo sembra ancora nuovo. Ha addirittura il filo di cotone bianco avvolto, ma quel chiacchierino ha forse più di trentacinque anni.
Quando ero bambina la mamma me lo comprò per andare dalle suore. Quando eravamo ragazzine dalle suore ci si andava di pomeriggio per tutta l’estate, per imparare tante cose: c’era chi ricamava, chi faceva la maglia, chi l’uncinetto. Ecco si, l’uncinetto credo proprio di averlo imparato lì.
Insomma era una sorta di “knit club con la tonaca”: mentre si ascoltava la musica nel mangiadischi arancione (il 45 giri più gettonato era “il caffè della Peppina”), si imparava, si chiacchierava, si faceva merenda: era bellissimo!
Solo che una volta vidi una delle tre suore che ci insegnavano, suor Giacinta (che all’epoca avrà avuto più di ottantanni), lavorare con un arnese strano: il chiacchierino.
Un pomeriggio tornai dalle suore e feci vedere a suor Giacinta il mio chiacchierino nuovo di pacca. Le chiesi se mi insegnava ad usarlo. Ero l’unica temeraria, ma mi passò presto la voglia: non era per niente facile, perlomeno per me che avevo forse neanche dieci anni. Tornai al mio uncinetto.
Ma in tutti questi anni che sono passati, ogni volta, e ve lo giuro ogni volta, che mi è capitato di vedere qualche lavoro al chiacchierino, mi son sempre ricordata di quelle estati passate dalle suore, di suor Giacinta e di quel chiacchierino beige.
In questo periodo in cui mi attacco a tutto pur di tenere vivi i ricordi, ritrovarlo per me ieri è stata una gioia immensa.
Mi piace pensare che il giorno in cui la mia mamma ha deciso di tenerlo da parte, ha pensato che ci sarebbe stato un giorno in cui mi avrebbe fatto piacere ritrovarlo. E’ stato così.
Il mio desiderio più grande ora, è fare una cosa che non mi è riuscito trentacinque anni fa: imparare ad usarlo. Non dispero.
http://www.unideanellemani.it/di-una-scatola-di-latta-di-un-chiacchierino-e-di-ricordi
quasi tutto a casa mia è legato ad un ricordo…
ma una mini-gonna grigia con una tasca grande davanti mi fa ricordare il mio 4 compleanno.
mia mamma e mia zia avevano comprato i biglietti per vedere la melevisione a “cittàlaggù”… mi ricordo ancora tutto perfettamente…
a quella gonna associo ancora un altro ricordo…
mia mamma,mia zia e mia nonna mi davano delle monetine (franchi) per riempire la mega-tascona…
io ho una sorellina di 4 quasi 5 anni…e di recente abbiamo riaperto gli scatoloni “vestitini fiammy 4-5″ke bello rivederli tutti, e sarà ancora più bello vederli rivivere sulla mia sorellina… 🙂
<3 😉 🙂
Quando ero piccola il mio giocattolo preferito era un piccolo orsacchiotto che avevo chiamato snoopy grande più o meno come un neonato. Me lo aveva regalato la mia nonna per natale e da quel giorno non me ne separai per molto molto tempo.Al posto degli occhi aveva due grandi bottoni il naso rosso rosso e una bocca cucita con un filo nero. Indossava un cappello e un maglionicino azzurro. Aveva una pelliccia morbida morbida marrone sulle orecchie e sulla pancia, bianco panna su tutto il resto del corpo. Aveva lo stesso profumo della mia mamma, infatti si era rotta la sua boccetta di profumo proprio sopra di esso… <3
L’oggetto che mi sta più a cuore è una borsetta in pelle nera,mia da ormai diversi anni.La custodisco gelosamente nell’armadio e sto ben attenta a non farla rovinare,per me è la più importante di tutte, tanto che se dovessi venderei tutte le mie borse per tenerla per sempre. è come un piccolo tesoro perchè è un regalo di una zia a cui voglio molto bene e quindi,oltre ad essere bella e adatta a ogni situazione, racchiude un valore affettivo molto speciale.Non riuscirei mai a separarmene! <3
Una delle cose che mi stanno più a cuore nella mia casa sono tutti i miei peluches… li tengo ancora custoditi gelosamente di fianco al mio letto ed ogni volta che li guardo mi ritornano in mente tutte quelle volte, quando da bambina, li vestivo, li sistemavo e passavo anche interi pomeriggi con loro.
Ora, non so se si dovrebbe dire, ma la mia preferita era Clara ( che sarebbe la mamma dei miei BELLISSIMI peluches).:-))
Mi sono dimenticata di dire che nella mia casa è inoltre vietato provare a buttare via i miei libri. Io ci tengo moltissimo a tenerli perchè sono legati tutti ad un viaggio immaginario che a volte mi piace andare a ripercorrere in qualsiasi momento….
L’ultima cosa che voglio dire è che peró, alla fine, mi sta a cuore tutto quello che ho e mi viene difficile separarmi di qualcosa che è stato mio per tanto tempo.
L’oggetto a cui tengo molto è una maglietta ,che me la regalata mia zia quando avevo 4 anni per il mio compleanno.E’ di colore grigia con scritto mio nome..E’ un oggetto molto caro per me,mi ricorda tante cose…..guardandola mi ricordo tutto quello che facevo da piccola è come un album di fotografie.<3
Ogni oggetto che si trova a casa mia ha un ricordo… ma quello + bello è il ricordo della mia bambola che mi avevano regalato i miei genitori quando ero piccola.
Avevo 5 anni quando l’ho ricevuta non aveva un nome specifico… ma con il passare del tempo ho iniziato a chiamarla Fiammetta come la mia migliore amica e quel nome è rimasto.
Quando la guardo mi vengono in mente le nostre fantastiche avvanture,alcune volte mi viene la voglia di prenderla e rifare tutto dalla brava mamma che la cura,l’indiana truccando lei e me, da piccola alcune volte mi ricordo che andavamo sotto il tavolo e io le parlavo (della mia giornata come era andata e di altre cose…) anche se lei non mi rispondeva io ero felice di stare con lei.
Le avevo fatto una promessa importante che stavamo insieme x tutta la vita e infatti quando ho buttato via alcuni miei giochi mi è venuta in mente quella promessa e adesso è seduta sul mio letto.
Ogni sera prima di addormentarmi gli do un grosso abbraccio,quando l’abbraccio sento il mio profumo preferito che ogni volta che giocavo con lei le mettevo.
Alcune volte quando l’abbraccio mi sento ancora bambina e quella senzazione non è male! 😛
direi proprio di no. quella sensazione non è male! perchè tutti abbiamo bisogno di coccole XXXXXXXXXXX
L’oggetto che mi è più caro è un piccolo cuscino di seta, che era nella mia culla e che mi ha accompagnato nella mia infanzia e nei miei viaggi. Questo cuscino me la cucito mia nonna e solo ad averlo vicino mi infondeva sicurezza e tuttora lo conservo nel mio armadio.
Uno degli oggetti che mi sta più a cuore e che non vorrei mai perdere è sicuramente la macchina della Formula 1 che mio fratello mi aveva regalato quando andavo ancora all’asilo per il mio compleanno. Io ci tengo molto a quella macchina non soltanto perchè è la macchina del mio pilota preferito di formula 1 che è Ralf Schumacher,ma perchè me l’ha regalata mio fratello quand’era molto piccolo con i suoi soldi e ogni giorno andava in cartoleria ad assicurarsi che c’era.
… che belli questi ricordi! Anch’io in questi giorni mi sto ingarbugliando nei ricordi… e sono sempre più convinta che i ricordi non sono qualcosa che hai, ma qualcosa che hai perso. Però hanno il potere di scaldarti il cuore.
Un oggetto che mi sta molto a cuore è una maglietta di un calciatore della Roma. Essa mi è stata regala non molto tempo fa; io l’ho molto desiderata non per la bellezza o perche e della Roma, infatti io sono milanista, ma perchè il giocatore in questione è molto simile a me. Ovviamente gli piace giocare a calcio sennò non farebbe questo lavoro; sulla divisa porta il numero quattro come me nella mia squadra ma la coincidenza più assurda è che si chiama Juan: il mio stesso nome. Quindi è davvero un oggetto importante per me e che più mi rappresenta
L’oggetto a me caro è una statuina di porcellana che rappresenta due cigni che si abbracciano e si baciano. Questo è l’oggetto a me caro perchè me l’ha regalato mia nonna prima di morire. Quando lo guardo mi viene in mente quel giorno quando sono andata all’ospedale a trovarla e lei mi ha preso la mano e mi ha dato quella statuina.
E’ la vigilia di Natale, mio padre si mette al lavoro con l’usuale entusiasmo per preparare il Presepe. Mi chiede di aiutarlo ad accartocciare la carta da pacco per fare le montagne, insieme attacchiamo al muro uno sfondo di carta blu con tante piccole stelline dorate e poi cerchiamo uno specchio rotondo per fare il laghetto. Io sono tanto emozionata, è bellissimo lavorare con papà, mi fa sentire importante. In breve tempo tutto prende forma: il piano del mobile della sala viene ricoperto dal muschio e ad uno ad uno vi trovano posto i pastori, le pecorelle, gli zampognari, le donne con i secchi del latte e la Capanna con Gesù Bambino nella mangiatoia e dietro di lui, l’asino e il bue. Molto lontano dalla capanna, tra le montagne, mettiamo i Re Magi, a loro occorre tempo per arrivare a vedere Gesù…
Ora tocca all’ abete, le palline che abbiamo per adornarlo non sono luccicanti, sono di cioccolato ricoperte di carta stagnola, ma sono bellissime, facciamo la neve con qualche fiocco di cotone e la buttiamo tra i rami. E’ la volta del puntale, ogni anno viene riposto nella sua scatola per timore che vada distrutto, ora è li, davanti a me, bellissimo e lucente. Papà mi prende in braccio e io riesco ad infilarlo sulla cima dell’abete. Ecco la magia si è conclusa. Il nostro Natale può cominciare.
Domani mattina ci sarà la sorpresa del regalo sotto l’albero, poi la S.Messa e la festa per i figli dei dipendenti dell’Alfa Romeo con la distribuzione dei doni, ci saranno anche un bel pranzetto e qualche dolce. Giocheremo a tombola o alle carte con le nonne per buona parte del pomeriggio, ma avrò anche modo di contemplare i miei nuovi giocattoli e quasi il timore di toccarli perchè li ho aspettati per tanto tempo e li devo conservare gelosamente.
L’oggetto a me caro é una fascietta blu della nike. Me l’ha regalata una persona a me cara. Credo che mi rappresenti molto,ho un lato molto sportivo. Questa fascietta la lego sempre al polso quando devo fare le partite di pallavolo o gli allenamenti, perchè so che mi porta molta fortuna. Questa fascietta e tutta la mia vita non la perderei mai perché ci tengo moltissimo.
L’oggetto a me caro è un braccialetto che mi ha regalato mia mamma quando ero piccola. Io questo braccialetto lo tengo al sicuro in una piccola scatola nel mio cassetto vicino al letto. Io ci tengo molto e non lo voglio perdere ed è per questo che non lo indosso mai.
un altro oggetto a cui tengo tantissimissimo è il piccolo peluche orsa angioletta ke adorna la punta del albero di natale…da quando nn c’è + mia zia questa semplice decorazione è un porta fortuna e ci ricorda ke è tra noi soprattutto ne periodo natalizio ke amvava tanto!!
del resto mome lo amo io ora!! <3 <3 <3
Infatti io di oggetti ne ho due molto cari:e un piccolo vestitino che me l’ha regalata la mia mamma e mi ricorda quando ero piccolina e l’altro e una collana d’oro a forma di coccinella che la indosso da quando ero piccola e non l’ho mai tolta, mi porta fortuna.!!!!!!!!!!!!!!