Il 6 dicembre si festeggia San Nicola di Bari, leggenda vuole che sia lui l’ispiratore della figura di Babbo Natale.
Ma come si è arrivati dal vecchio vescovo di Myra alla figura, estremamente commercializzata, del simpatico Babbo Natale di rosso vestito che scende dal camino per portare doni ai bambini buoni del mondo intero?
Il Navigatore ha ripercorso il cammino nella storia di questa figura tradizionale per scoprire la dinamica di questa trasformazione.
Narrata anche da Dante la leggenda vuole che l´origine di Babbo Natale sia da ricercare nella figura di San Nicola di Bari, il vescovo di Myra di origine turca.
Pare che il santo fosse venuto in soccorso di un nobile decaduto, impietosito dalla sua impossibilità a maritare le figlie, recapitando per tre notti di fila delle monete attraverso una finestra aperta; ma la terza notte, trovando la finestra chiusa, il vecchio dalla lunga barba bianca dovette arrampicarsi sui tetti e lasciare cadere le monete dal camino, dove si trovavano appese le calze ad asciugare.
A posteriori i doni che San Nicola trasportava con il suo asinello divennero cibo portato alle famiglie più povere, naturalmente attraverso il camino, la notte del 6 dicembre.
Da San Nicola all´universalmente noto Santa Claus c´è di mezzo il mare; Sinter Klaas fu portato nel nuovo mondo dai coloni olandesi che, trasferitisi in America per fondare Nuova Amsterdam (divenuta in seguito New York) portarono con loro anche le tradizioni, tra cui San Nicola. Il personaggio piacque anche ai coloni inglesi che ne adottarono la tradizione, modificando il nome in Santa Claus.
Nell´ottocento il buon San Nicola dopo aver cambiato nome in Santa Claus lasciò il suo asinello per passare alla più veloce slitta con le spettacolari renne; in particolare ad opera dello scrittore Clement Clark Moore e dell´ illustratore Thomas Nast fu delineata la figura di Babbo Natale, partendo dall´originario camino con le calze appese vennero aggiunte appunto le otto renne, la slitta, la casa al Polo Nord, la fabbrica di giocattoli con gli elfi aiutanti e la famosissima lista dei bimbi buoni e cattivi.
Ma questo Babbo Natale riusciva a passare attraverso i camini perchè molto piccolo, grande come uno gnomo, quindi da dove arriva il florido omone vestito di rosso che dalla slitta saluta con ¨oho oho oho¨?
Presto detto: nel 1931 l´azienda produttrice della CocaCola decise di utilizzare il personaggio di Santa Claus per una campagna pubblicitaria; il disegnatore svedese Haddon Sundblom, ispiratosi al florido vicino di casa, creò un Babbo Natale a dimensioni naturali che, vestito dei colori della ditta, sorseggiava la famosa bibita.
Da quasi un secolo l´immagine di Babbo Natale nel mondo è appunto quella e talmente ufficializzata che nessuno potrebbe immaginarselo diversamente ed ogni anno la sua casa a Rovaniemi, in Finlandia, è visitata da migliaia di persone in cerca della magia del Natale; ma secondo un´altra leggenda la sua vera casa, ovviamente segreta, è a Korvatunturi nome che in finlandese significa ¨montagna orecchio¨. Questo nome deriva dal fatto che la montagna alle cui pendici sorge la casa di Santa Claus avrebbe la forma di un bel paio di orecchie di lepre e grazie a queste grandi orecchie il vecchio sarebbe in grado di sentire ogni cosa fanno i bambini per sapere se metterli nella lista dei bimbi buoni, o in quella dei bimbi cattivi.