perchè, di sicuro, l’avevo già conosciuto… ero quasi quasi arrivata a concludere di averlo incontrato in un’altra vita ma oggi, cerca cerca in una pigna di carta… e ho trovato un articolo, che qui riporto, che ho pubblicato nel mese di luglio del 2000. Cima Asso! Ci siamo conosciuti due volte, allora. Nel 2000, in un bar di Asso, con Angelo Rusconi del CAI di Asso e altri amici, e l’anno scorso, in occasione della nostra battaglia per la salvezza della Cascata Vallategna. Da lì è diventato parte della storia di bloggiornalismo.
” Un viaggio in Pakistan, ai confini con l’Afghanistan, alla scoperta di Matanthir, “la lunga valle dei tanti animali”, nella catena dell’Hindukush. Un lungo cammino che parte da Islamabad, capitale del Pakistan, per raggiungere il lago di Barì nella Valle di Matanthir a 4000 mt. di altezza: lungo circa 8 km e largo circa 500 mt. E questo è quanto è stato fatto nel 1999 da una spedizione del CAI di Asso, un paese della Vallassina in terra lariana. Ma non soltanto. A livello alpinistico-turistico Rusconi Angelo, Giampà Luciano, Rossetti Simone, Valsecchi Davide, Cattivelli Christian, componenti della spedizione del 1999, sono stati i primi occidentali a entrare in valle.
E così la scoperta e l’apertura non solo di nuove vie di trekking e di alpinismo, ma del colore e del calore dei suoi abitanti. Di cultura, identità e tradizione.
Davanti ai loro occhi, una valle adibita a pascolo dagli indigeni e molto ricca di animali. Con acque sorgive e temperatura di 25°-26° a fine luglio, inizio agosto. Ogni tanto una comunità di persone raccolta intorno ad abitazioni che ricordano le tende degli indiani d’America, fatte di legno, a base circolare dal diametro di circa 2 mt., con porte d’entrata “alte come un tavolo”, sicuramente perché la porta bassa permette di mantenere più calore all’interno dell’abitazione. E nelle case gli uomini con gli animali deboli.
Ma l’obiettivo della spedizione del CAI di Asso nel 1999 era quello di andare al lago per raggiungere una nuova cima delle montagne intorno al lago, tutte cime inesplorate. E alla cima “conquistata” con tanto impegno e fatica, a 5100 mt. di altezza, è stato dato il nome di “Asso”. Un pilastro di roccia con quasi 2000 mt. di sviluppo della via di salita e a 900 mt. di dislivello dal campo base, costruito all’altezza del lago. La spedizione è pervenuta alla cima attraverso una via interamente su roccia, mentre la discesa è avvenuta a corde doppie attraverso un canale di ghiaccio e sassi. In un solo giorno dal campo 1, sopra al lago, la cordata è giunta alla cima ed è ritornata al campo base, all’altezza del lago.
Ma il CAI Asso aveva già raggiunto il Pakistan con altre spedizioni alpinistiche nel 1997 e 1998. Un gruppo di amici che con i loro atteggiamenti di amicizia e di rispetto del territorio e della sua gente hanno ottenuto in un arco di tempo molto breve la fiducia del Ministero del Turismo del Governo Centrale e la possibilità di penetrare, a fronte comunque di molteplici permessi, zone di stretto controllo militare. E l’amicizia e gli appoggi politico-militari e alpinistici che il gruppo assesse ha costruito in Pakistan ha portato il CAI di Asso, in tempi brevi, a ottenere i permessi per costruire all’altezza del lago di Barì un rifugio di sassi e legno di 5 mt. per 4 mt.
Un rifugio per i servizi alle spedizioni e gestito dal CAI Asso che verrà adibito a cucina, mensa e posti letto per cuoco e aiuti cuoco.
Rifugio Lombardia sarà costruito dagli abitanti del luogo con contributo economico di 10000 dollari e sorgerà su un lieve dosso vicino al lago di Barì, coronato dalle livellate vette della catena dell’Hindukush.
Con la cima “Asso” del 1999, il CAI Asso rivoluziona la geografia del Pakistan, come qualcuno ha detto. Il rifugio è ora il frutto di tre anni di spedizioni e di contatto e di scambio con la popolazione locale, di religione ismaelita, matriarcale. E la valle di Matanthir è una valle calda, aperta al dialogo, ospitale. Interessante anche dal punto di vista umano. Una valle che vedrà nei prossimi anni l’incremento dell’economia locale grazie alle innumerevoli vie inesplorate per l’alpinismo moderno, classico, per i 7000 mt. e il trekking”.
GC
Eggià, da allora Davide per noi è un altro motivo per continuare a seguire bloggiornalismo; ce ne sono tanti, e Davide, ed il suo blog sono fondamentali per NOi!! Che storia;)
quindi W IL BLOG!