Mi è difficile spiegare a parole quello che ho provato. Credo che questa mostra insegni a conoscere la diversità e a rispettarla. Perché non è vero che si può stare bene solo nella “normalità”. Ci è difficile accettare che si possa stare bene anche se non si è come noi. Vedere per noi è la base dell’esistenza, tutto ruota intorno alle immagini. Non vedere le immagini permette di guardare in altro modo… si riscoprono gli altri sensi che possono dare tanta felicità e piacere come la vista e che non siamo abituati a usare al massimo delle loro potenzialità. E si sentono le voci, le musiche, i rumori amplificati. E si è liberi di sentire e toccare. E di fidarsi della voce delle persone, ascoltare quello che dicono e sentire la loro pelle…