Asso chiama Zanzibar #01
[In collaborazione con il laboratorio di giornalismo della Scuola Media di Asso coordinato dalla Professoressa Giulia Caminada ecco i nostri racconti di viaggio dedicati ai giovani giornalisti]
Buongiorno giovani giornalisti, chi vi scrive è Davide Valsecchi ed Enzo Santambrogio.
Visto il buon lavoro e l’ottima ricerca che abbiamo fatto insieme l’ultima volta si è deciso, in collaborazione con la vostra insegnante, di portarvi in viaggio con noi: ogni settimana vi manderemo una lettera aspettando di ricevere le vostre domande, la settimana successiva vi risponderemo raccontandovi qualcosa di nuovo.
Settimana dopo settimana, lettera dopo lettera, realizzeremo insieme un’avventura condividendo quello che si scoprirà durante il viaggio.
La nostra destinazione questa volta è la
Lascio a voi il compito di cercare sulla wikipedia cosa sia l’equatore e cosa siano i
Vediamo un po’ i dettagli del viaggio che abbiamo fatto fino ad adesso:
Siamo partiti dall’Aereoporto di
Dopo un paio di ore di attesa ci siamo imbarcati sul volo in partenza per
Alle 5 del mattino di Venerdì 21 siamo finalmente atterrati dopo quasi sette ore di volo. In totale abbiamo trascorso in aereo quasi dieci ore percorrendo oltre 7000 km ad una velocità media di 700 km orari ad un altezza di 10.000 metri.
La Tanzania si trova più ad ovest dell’Italia e per questo ha un
Dar Es Salaam è una città molto grossa ma anche molto differente dalle metropoli europee: in questi grandi aglomerati africani si deve sempre fare molta attenzione perchè tutto è molto più caotico e disordinato che da noi. In pratica hanno il nostro stesso livello tecnologico ma lo sviluppo urbanistico e culturale è stato molto più disorganizzato e questo fa sì che vi sia una situazione densa di contrasti e di contraddizioni per il nostro modo di intendere una città.
Qui tutti hanno la pelle scura e parlano il
Dall’aeroporto abbiamo raggiunto il porto della città imbarcandoci su di una piccola motonave ed attraversando il mare verso l’isola principale dell’arcipelago di
Sull’isola abbiamo attraccato al porto di
Cosa siamo venuti a fare qui? Enzo deve realizzare degli scatti fotografici per un libro sull’isola e, in virtù dello scambio artistico dello scorso anno, realizzare due imporanti cancelli ornati in ferro. Io come al solito gli darò una mano curiosando come è fatto il mondo.
Bene, credo che ora abbiate un po’ di informazioni per cominciare a curiosare su come è fatta questa parte di Africa e su come organizzare i vostri articoli preparando le vostre domande per noi. Aspetto con impazienza le vostre curiosità ed i vostri quesiti!!
Vi lascio con un saluto locale: Karibu Zanzibar, che significa benvenuti a Zanzibar
Davide “Birillo” Valsecchi & Enzo Santambrogio
http://www.cima-asso.it/2011/01/asso-chiama-zanzibar-01/
qUANTO CI ANNO MESSO PER ARRIVARE????
il nostro viaggio è iniziato…
A chi mi domanda ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quello che cerco.
Michel de Montaigne, Saggi, 1580/95
l’ha scritto ci hanno impegato 10 ore in totale..l’hai letta marco? ahah
cosa si mangia in quel posto ??
no non vale voi siete al caldo e noi qui,che quasi geliamo. Comunque vi state divertendo?
Bellissima 😉
Giulia Tagliabue says:
Ciao! Sono Giulia, un’alunna della Professoressa Caminada. Non faccio parte del gruppo di giornalismo, quindi non vi ho mai visto nè intervistato, però la Prof. ci ha letto la vostra lettere quì sopra in classe, e ce ne ha dato una copia. Mi interessa molto questo argomento, quindi volevo farvi soo una domanda, perchè le altre ve le ha già poste Debora.
– Che cosa mangiate? Ci sono piatti tipici? Quali sono?
Buon divertimento e a presto! 🙂
Davide “Birillo” Valsecchi says:
Ciao Giulia
Cosa mangiamo? Bhe, al momento un sacco di frutta e pesce. Qui sull’isola ce ne è in abbondanza di entrambi.
La cucina locale è molto piccante e, se non si è abituati, può essere davvero forte il cibo qui. Nell’interno della Tanzania, lontano dal mare, la gente mangia per lo più riso ed un piatto unico di verdure che spesso mangia insieme ad una specie di “ciapati” locale, una specie di focaccia di pane schiacciata.
Alle volte si mangia il “Kuku”, il pollo, ma è dificile mangiare manzo o altri animali perchè spesso non ci sono frigor o altri strumenti per conservarne la carne. Visitare una macelleria da queste parti è un esperienza per stomaci forti e per chi non ha a noia le mosche.
Il mio cibo preferito sono i Miskaki, degli spiedini di carne molto buoni che si trovano spesso lungo le strade alle fermate dei pulman: sono il take-away locale.
Spesso si sgranocchia qualche pannocchia alla griglia con una spruzzata di limone, si succhia pezzi di canna da zucchero o si ingolla qualche uovo sodo con il sale. Quello che mi ha stupito di più sono le arachidi fresche: non sono affatto male anche se sembra di magiare fagioli crudi.
Ciao!!
Davide
Ecco cosa mangiano 😉
ciao io sono mattia un alunno della prof Caminada della 3c di asso.Anche io non faccio parte corso pomeridiano,ma volevo farvi alcune domande inerenti il vostro viaggio:
il viaggio è durato molto?,com’è il deserto?,l’isola è bella?,avete visto la barriera corallina da vicino?.
spero di non aver chiesto troppo,vi auguro una buona continuazione.
aspetto ansiosamente la vostra seconda lettera!
a presto!XD
Mattia.
Bellissimo! 😀