Ieri sono andata a Sora in Val Cavargna, a presentare il DVD “Parole e cose della Val Cavargna” alla cui realizzazione ho contribuito con ormai molti anni di lavoro… Il dvd realizzato dalla Provincia di Como è il risultato di una ricerca sul campo che ho svolto da tre anni a questa parte in collaborazione con il Centro Audiovisivi della Provincia di Como e con la supervisione di Gabriele Iannàccaro, docente di Sociolinguistica all’Università di Milano-Bicocca. Un’immersione totale nella lingua e nella cultura della Valle per recuperare le Parole del latte e della lana, lavorazioni ancora presenti in Valle. Il prodotto finale, un DVD con molteplici possibilità di fruizione, compresi un Glossario minimo e un Glossario, il primo studio del dialetto della Val Cavargna. Il DVD è stato presentato nell’ambito del PRESEPE VIVENTE di SORA, frazione di San Bartolomeo Val Cavargna, organizzato anche quest’anno dal Gruppo Folclorico Val Cavargna e dal Corpo Musicale Santa Cecilia, assieme alle altre associazioni valligiane, alle amministrazioni comunali e alle parrocchie. Il Presepe conta più di 120 figuranti e ogni anno riscuote un grande successo. Arrivati a San Bartolomeo, un bus navetta scende fino all’abitato di Sora e immerge i visitatori in un ambiente che forse si pensava potesse vivere soltanto nei sogni. La particolarità di questo Presepe è il fatto che la Natività è rappresentata non nella Palestina di 2000 anni fa, bensì in un piccolo borgo alpino di fine Ottocento. Un intero agglomerato di case si trasforma in presepe. Da ogni abitazione giungono i suoni delle attività che si svolgono alloro interno…
Donne intente a preparare il cibo, ad attendere ai lavori domestici o dell’economia rurale. Gli uomini sono impegnati nelle attività contadine: accudire gli animali, sistemare il fieno, fare gli zoccoli e fare gerle e canestri… qualcuno insacca il maiale… Magnani, boscaioli, contadini, sarte, lavandaie, contrabbandieri e tanti altri figuranti mostrano ai visitatori come vivevano i nostri nonni. E in una mangiatoia, lungo il percorso che si snoda nell’abitato, una stalla riscaldata dal fiato di un asino e di un bue accoglie il Bambino in fasce e ci riporta alla notte dei tempi, quando il figlio di Dio si è fatto povero fra i poveri.
Il Mistero della Salvezza si rinnova e grande è l’apertura degli abitanti della Valle ai visitatori. Un’esperienza indimenticabile e da fare. Quest’anno il Presepe era alla sua XII edizione. Preparatevi per la prossima… Non potete perderla.
profcamiNada